Ora legale, quando torna nel 2024?

Anche per il 2024 è previsto il cambio dell’ora: si torna a quella legale. Ma per il 2024 il giorno è davvero particolare, con che cosa coincide?

E’ forse uno degli eventi maggiormente atteso durante l’anno, il passaggio dall’ora solare a quella legale: un particolare che ci permetterà di spostare le lancette dei nostri orologi di un’ora in avanti, cosi da potere anche sfruttare la luce del sole sempre di più, in attesa della stagione estiva.

Ora legale
Cambio dell’ora -fanpuglia.com

Come ogni anno, il momento è sempre più vicino e per questo 2024 le cose sono ancora più particolare, considerando il fatto che il giorno in questione, coincide con il giorno della Pasqua.

Partiamo dal presupposto, che come sempre, il cambio dell’ora avviene nel weekend e di notte, cosi da potere ridurre al minimo anche gli spostamenti di orario per tante persone che si troveranno a dormire un’ora in meno. Ma entriamo nel vivo della questione.

Ora legale: in questo 2024 coincide con il giorno di Pasqua

Insomma, la novità è proprio questa, per il 2024, il passaggio all’ora legale coincide con il giorno di Pasqua: il tutto sarà ufficiale tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024: è questo il weekend in cui le lancette dei nostri orologi andranno spostate un ora in avanti, riuscendo cosi a recuperare un pò di luce e di sole. La cosa importante da tenere a mente è che l’ora legale è anche vantaggiosa in termini di risparmio energetico.

Ora legale
Ora legale -fanpuglia.com

Come stabilisce la convenzione e la direttiva Europea che l’Italia ha recepito, il cambio di ora e l’inizio dell’ora legale è fissato alle ore 2:00 del mattino che diventano quindi le 3 del mattino. Ovviamente, come sempre l’ora legale avrà la durata di sette mesi e terminerà con il ritorno di quella solare nel corso dell’ultima Domenica di Ottobre.

L’argomento da anni è al centro dell’attenzione dell’Unione Europea, se ne dibatte da sempre: tra chi vorrebbe che questo tipo di orario andasse avanti per tutto l’anno e chi invece non ha nessuna intenzione di interrompere una tradizione, che va avanti  dalla seconda guerra mondiale.