La lira italiana ha sempre avuto un impatto importante sulla cultura del nostro paese. Non potrebbe essere altrimenti, visto che la vecchia valuta locale, in uso per quasi due secoli, è stata emessa in varie denominazioni, tutte molto riconoscibili e spesso ricordate con affetto e nostalgia.
Non è sempre così, ma varie monete e banconote hanno avuto una vita molto breve per differenti motivi. In particolare, le 100 lire piccole, che erano una versione simile alle 50 lire piccole, non hanno riscosso molto successo a causa di varie ragioni.
Le 100 lire piccole rappresentano un significativo pezzo della storia della moneta italiana. Nonostante abbiano avuto una larga diffusione, non hanno mai ottenuto un successo eclatante. Oggi, a più di 20 anni dalla fine dell’uso della lira, esploreremo il loro attuale valore.
100 lire piccole: ecco quanto valgono oggi
Chiamate ufficialmente 100 lire 2° tipo, le 100 lire piccole sono state generate dalla fine degli anni 80 per prendere posto a poco a poco di quelle “grandi”, emesse proprio fino al 1989. Lo scopo era parecchio pratico, ossia impiegare la stessa misura di metallo, nello specifico una lega chiamata Acmonital parecchio resistente ed impiegata anche per altre valute, e ripristinata anche per tale moneta, grande quasi scrupolosamente la metà della 100 lire 1° tipo.
Utilizzando meno metallo, si riducono i costi di produzione delle monete che hanno lo stesso valore delle versioni più grandi. Questa versione è stata coniata soltanto dal 1990 al 1992, poiché fu rapidamente ritirata a causa della percezione degli italiani che la trovavano troppo piccola e scomoda. Di conseguenza, quasi tutti i commercianti decisero di non accettarla, prediligendo la versione del primo tipo o la variante con l’Italia Turrita, di dimensioni standard. Nonostante ciò, la zecca ha prodotto ben 324 milioni di pezzi in due anni. Questo fa sì che non sia difficile trovare una moneta da 100 lire di piccole dimensioni, anche se la sua popolarità limitata rende più facile trovare o vendere un esemplare del primo tipo rispetto a questa.
Valgono solo pochi euro, ma alcuni modelli del 1991 si distinguono per i “99” nella data, che appaiono più chiusi e leggermente più grandi. A differenza delle altre monete da 100 lire piccole, queste varianti sono sensibilmente più rare e quindi considerate più interessanti. Tendono a essere valutate come “speciali”, meritando quindi una maggiore attenzione.Valgono pochi euro, ma le versioni del 1991 con i “99” più chiusi e grandi sono più rare e considerate speciali, attirando più interesse.