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Prima approvazione per la nuova manovra e situazione superbonus: ecco cosa cambia

La manovra sembra aver preso il primo assenso in commissione al Senato. In preparazione all’effettivo esame dell’Aula a Palazzo Madama, dove la scelta è stata fissata per mercoledì, con fiducia e voto finale venerdì mattina. Poi sarà il turno della Camera, con il consenso risolutivo atteso a pochi giorni da Capodanno, per allontanare l’esercizio temporaneo.

Passano tutte le più grandi modifiche mostrate dai relatori e dal governo, oltre all’emendamento singolo delle opposizioni contro la violenza sulle donne. Nulla di fatto all’opposto per il Superbonus, anche se non si scarta un’azione col Milleproroghe o perfino un provvedimento specifico.

Prima approvazione per la nuova manovra e situazione superbonus: ecco cosa cambia

I maggiori cambiamenti al testo vengono acconsentite nel corso di una maratona notturna entrata nel vivo solo nella tarda serata di domenica e terminata all’alba. Si vedrà mutata prima di tutto la tanto dialogata la norma sulle pensioni di medici, enti locali, maestri e ufficiali giudiziari: si salvano dai tagli gli assegni di vecchiaia, mentre rimangono effettivamente multate le pensioni anticipate ma con un taglio più leggero per gli effettivi sanitari.

Dirigenti medici e infermieri, per di più, potranno rimanere al lavoro fino ai 70 anni. Poi, nella notte spunta anche la proposta di far arrivare l’asticella a 72 anni, poi il dietrofront in extremis del governo. I rimedi però non sono sufficienti: i sindacati dei camici bianchi, che proprio oggi sono ricomparsi ad intrecciare le braccia, avvertono un nuovo sciopero a gennaio; e i delegati dei lavoratori della Pa continuano la mobilitazione.

Per il Ponte sullo Stretto giunge la rimodulazione dei fondi. Ad approssimativamente 200 Comuni è permesso un po’ di tempo in più per assicurare le aliquote Imu. La specifica sugli affitti brevi voluta da FI salva la prima casa dall’ingrandimento della cedolare secca al 26%. Acconsentite anche le agevolazioni per i mutui sulla prima casa per famiglie molto numerose e in base all’Isee.

Con correzioni bipartisan vengono poi acconsentite le nuove risorse per il fondo Alzheimer, 5 milioni per borse di studio in appoggioai giovani studenti dei paesi africani, 2 milioni per le ricompensedel personale del Ministero degli esteri e fondi per le patologie rare e i cancri. Risorse anche per l’opposizione al disagio abitativo e per il fondo vittime dell’amianto.

Respinta invece il prolungamento dello smart working per i fragili, denuncia il Pd, che fa considerare anche l’inefficace rifinanziamento dell’Istituto Rita Levi Montalcini. Passa all’opposto la proposta unitaria delle opposizioni di incanalare tutti i 40 milioni del tesoretto sull’opposizione alla violenza sulle donne. Infine, sul superbonus si lavora tuttora, con il termine massimo in arrivo a fine anno che incombe per i condomini.