In Italia, il dibattito sul supporto economico genera opinioni divergenti tra le diverse fazioni politiche e la cittadinanza. Un esempio emblematico è stato il Reddito di Cittadinanza, una misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle, ma oggetto di opposizione da parte delle attuali forze di governo. Nel corso del tempo, questa politica è stata oggetto di intense controversie, sia per l’applicazione pratica che per la concezione ideologica.
Il Reddito di Cittadinanza, gradualmente depotenziato, giungerà alla sua completa dismissione nel 2024. Al suo posto emerge l’Assegno di Inclusione, una formula di assistenza e integrazione nel mondo del lavoro. Pur condividendo alcune similitudini con il suo predecessore, non è completamente sovrapponibile, rappresentando una nuova direzione nelle politiche di sostegno sociale.
È già possibile avanzare richiesta per l’Assegno di Inclusione, segnando una fase di transizione nel panorama del supporto economico in Italia, con riflessi significativi sulle dinamiche sociali ed economiche del paese.
Assegno di inclusione: ecco come richiederlo
Puoi richiedere l’Assegno di Inclusione sia attraverso il tradizionale CaF/Patronato, sia in modo autonomo in pochi minuti tramite il portale dell’INPS. Prima di procedere con la domanda, è cruciale comprendere appieno cos’è l’Assegno di Inclusione e come si inserisce nel contesto delle misure di supporto, garantendo una chiara consapevolezza prima del processo di richiesta.
L’Assegno di Inclusione segue una struttura progressiva, fornendo un supporto mensile alle famiglie con minori, persone anziane di almeno 60 anni, disabili o individui in condizioni di svantaggio, inclusi quelli inseriti in programmi di cura specificati dalla Pubblica Amministrazione. Questi ultimi comprendono soggetti con disabilità del 46% o superiore, disturbi mentali, dipendenze patologiche, senza dimora, e altri.
L’importo dell’assegno mensile varia in base a scale di equivalenze e parametri specifici, oscillando da un minimo di 480 euro all’anno a un massimo di 6.000 euro annui. Requisiti chiave includono un limite ISEE non superiore a 9.360 euro, e coloro che ricevono l’Assegno di Inclusione sono coinvolti in un programma di ricerca di lavoro potenziale entro 80 km dal domicilio o su tutto il territorio nazionale, a seconda dell’età e delle capacità lavorative.
Questa misura è compatibile con l’Assegno unico universale, e dal 18 dicembre è possibile presentare la domanda utilizzando SPID, CIE o CNS attraverso il sito dell’INPS. Accedendo al portale www.inps.it, la sezione Assegno di Inclusione è facilmente individuabile, consentendo di inserire i dati anagrafici tramite le credenziali menzionate. L’Assegno di Inclusione entrerà effettivamente in vigore dal 1° gennaio 2024.