Fin dai tempi passati le monete hanno visto una diffusione mondiale consentita anche con la concretizzazione di sistemi produttivi alquanto centralizzati, specialmente alle singole nazioni o ai singoli stati.
Ciò accade in modo più ampio studiando l’euro che prosegue nell’essere prodotto dalle zecche locali, dietro però delle istruzioni dell’Unione Europea, la quale ha lasciato alle singole realtà una certa fantasia in fatto di scelta dei simboli sopra le monete.
La moneta con l’aquila che vedremo oggi assieme è legata alla cultura tedesca da secoli e per questo pare essere la principale rappresentazione impiegata per le coniazioni. Oggi vedremo assieme anche quanto può valere una apparentemente moneta con l’aquila.
2 euro con l’aquila: incredibile, ecco quanto vale
Il valore discende difatti da vari fattori che vanno identificati ed esaminati. Tale termine è difatti molto relativo ed è composto da una normale forma di applicazione di informazioni. La Germania è uno dei paesi promotori dell’Unione Europea, di conseguenza quasi direttamente anche uno dei primicentri di sviluppo industriale.
Anche la riproduzione di monete è immensa, ed anche differente rispetto ad altre realtà collettive, infatti non è solo una la città tedesche che conia le monete, ma disparate, sottolineate da una lettera che contraddistingue qualsiasi moneta. L’aquila è uno dei simboli della cultura tedesca fin dai tempi del Sacro Romano Impero, sviluppato perfino nell’Alto medioevo, ed è rimasta parecchio stabilmente anche nella simbologia della nazione germanica e poi tedesca, fino ad oggi.
Per tale motivo la si trova sia sulle monete da 1 che da 2 euro. Possiamo dire le monete comunitarie con l’aquila più rare e da attenzionare sono specialmente quelle effettivamente create in misure minori, cosa riconoscibile dall’anno e dalla già citata lettera, quasi sempre quasi difficilissima da notare visto che si trova in piccole dimensioni poco sotto l’aquila medesima, sul lato destro.
Diverse monete da 2 euro con l’aquila, appunto sviluppate in Germania sono parecchio più rare di altre perché fanno parte di kit divisionali coniati per i collezionisti. Ad esempio gli esemplari riconoscibili dalla didascalia delle città di Karlsruhe (G) e di Stoccarda (F) del 2003 e 2004, che fanno parte di tale gruppo di coniazione limitato.
Il valore è difatti allacciato alla difficoltà di trovare emissioni del genere, in teoria non coniate per la diffusione: un collezionista potrebbe pagarle senza problemi dai 25 euro se in ottime condizioni, fino a oltrepassare i 200 euro se sono in Fior di Conio ossia come appena emesse.
Tutti gli altri esemplari hanno un valore molto minore, eccezion fatta per alcuni rari e realmente particolari sbagli di conio, che possono avere un valore da 10 fino a 30-35 euro.