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Mangiare mozzarella con colesterolo e glicemia: ecco le conseguenze

Tra i latticini la mozzarella fa sicuramente la “parte del leone” nella cucina mediterranea, oltre ad avere un posto specifico nelle svariate tipologie conosciute ed apprezzate forme di culture culinarie differenti: tipico latticino concepito nel sud Italia in origine, oggi viene prodotto in tantissime metodologie diverse, a partire dalla più pregiata, concepita con il latte di bufala fino a varianti in latte vaccino o comunque di bovini tradizionali. Mangiare mozzarella con colesterolo e glicemia alti rappresenta qualcosa di rischioso per la salute?

Quali sono le dosi da consigliare, e quali sono gli effetti negativi eventuali del consumo di questo apprezzatissimo latticino, che non è considerabile da alcuni un formaggio?

La mozzarella nasconde parecchi segreti, e per comprendere le sue potenzialità bisogna comprendere anche in modo superficiale qualche segreto di questa apprezzata pietanza.

Mangiare mozzarella con colesterolo e glicemia: ecco cosa accade

E’ un prodotto caseario costituito dal latte, che è l’elemento principale, di vari animali che viene sviluppata in modo “fresco” e consumata entro pochi giorni essendo costituita da una lavorazione del latte che viene sottoposto a vari procedimenti e riscaldato.

La mozzarella è, dati alla mano i lterzo formaggio italiano più richiesto all’estero, dopo il Parmigiano Reggiano ed il Grana, e risulta spesso imitato anche in modo illecito. Esistono numerose forme a partire dal fior di latte (che è la mozzarella vaccina) o la provola (la variante affumicata), ma non solo.

La mozzarella è considerabile un prodotto che rientra nei prodotti caseari di tipo fresco e “magro” quindi non apporta colesterolo, ed è generalmente associabile anche ad un regime alimentare seguito da parte di chi soffre di colesterolo alto, a patto però di non esagerare con le porzioni: la mozzarella contiene comunque le principali forme di elementi del latte come la caseina, ed in molti casi il contenuto di sodio (dal sale) è non elevatissimo ma da tenere in considerazione.

Anche dal punto di vista glicemico la mozzarella, soprattutto nella variante di bufala, è sicura a patto di non eccedere con le porzioni e ricordandosi di utilizzare il prodotto come contorno: un apporto giornaliero di 50 – 100 grammi anche ogni 2-3 giorni a settimana è considerabile sicuro, a differenza di altri latticini o prodotti del mondo dei formaggi come ad esempio quelli a pasta dura che sono invece da evitare.

La mozzarella assunta responsabilmente è sana, ed è adatta anche a chi soffre di colesterolo alto, magari optando per varianti di buona qualità produttiva.