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Come innaffiare le piante grasse: ecco il metodo del giardiniere

La maggior parte di noi comprende quasi immediatamente che ogni forma di vegetale richiede cure ed attenzioni specifiche, in quanto non tutte le piante e gli alberi sono abituati allo stesso contesto ambientale, ma nel caso delle piante grasse è culturalmente nota la minor necessità di innaffiare, il che ha portato avanti l’idea che queste possano essere anche non innaffiate oppure condizione che può essere portata avanti anche molto di rado. Innaffiare le piante grasse è però qualcosa di comunque necessario, in quanto pur essendo naturalmente predisposte a “conservare naturalmente” l’umidità, a cadenza regolare anche questi vegetali hanno bisogno di acqua. Ma come innaffiare le piante grasse?

Esistono vari metodi, anche non uguali da specie a specie, ma in quasi tutti i casi non bisogna innaffiare direttamente la pianta, oltre a seguire alcuni specifici consigli.

Del resto il termine “pianta grassa” identifica in maniera abbastanza inesatta tutto il contesto che invece trova una forma di affermazione categorica diversa, definita “pianta succulenta”.

Come innaffiare le piante grasse: ecco il metodo del giardiniere

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Il termine pianta grassa fa venire in mente una pianta naturalmente abituata a contesti aridi, con poca umidità e ridotte percentuali di precipitazioni, ma viene associata anche all’idea stessa di struttura vegetale che quasi sempre ha spine al posto delle foglie e che quindi è naturalmente portata a doversi “difendere” dai vari animali.

In realtà il termine corretto è quello di pianta grassa, dalla forma “robusta” del fusto o delle fooglie, che sono state portate a  sviluppare evoluzionisticamente una certa tendenza a sprecare pochissima acqua e di riuscire quindi a conservarla in modo particolarmente efficiente. Ma non tutte le piante grasse hanno le “spine”, ad esempio il famoso Albero di Giada è considerabile pianta succulenta pur non avendo “aculei”.

Come innaffiare una pianta grassa? Quelle in vaso in inverno necessitano di un apporto di acqua ogni 25 giorni più o meno, in estate l’apporto può aumentare sensibilmente anche fino ad una volta ogni 10-12 giorni. In estate bisogna innaffiare in modo lento ma continuo esclusivamente il terreno in modo da non “smuovere” troppo il terreno ma irrigando in profondità, quindi portando la pianta ad un giusto ricambio acqua, evitando però ristagni che spesso sono fatali per queste piante. Per questo è consigliabile fare ricorso ad un terreno drenante, magari sviluppando uno stratooo di cocci, sabbia o ghiaia sul fondo del vaso. Molte piante grasse necessitano di acqua solo quando il terreno è effettivamente secco in anche in profondità.

In estate è anche possibile rinfrescare la pianta utilizzando un nebulizzatore, così da rimuovere lo strato di polvere che si sviluppa.