E’ nel rinomato museo archeologico “F. Ribezzo” di Brindisi che si è svolto l’evento sulla giornata mondiale dell’acqua. La manifestazione ha contato un vasto ventaglio di attività per approfondire sia l’ambito culturale che quello tecnico.
Il tema principale dell’incontro è stato arricchito dagli interventi degli studenti delle scuole brindisine e dei funzionari dell’Onu, uniti insieme per ribadire l’importanza della salvaguardia dell’acqua. Infatti, si stima che negli anni a venire, essa diventerà un bene molto più ambito e raro rispetto ai giorni nostri.
L’iniziativa ci tiene a precisare l0importanza dell’acqua pubblica. E’ grazie ai lavori a pieno regime dei laboratori dislocati lungo tutto il territorio, ma anche agli impianti di depurazione, che i controlli possono mantenere un alto tasso di efficienza. Sono 4.500 i dispositivi atti al controllo in tempo reale dell’acqua, e al conseguente avviso in caso di rilevamenti anomali.
“La Puglia, a causa della scarsa disponibilità di acqua, ha scontato nei secoli passati grave arretratezza e condizioni igieniche precarie. Solo con la realizzazione, ai primi del ‘900, dell’acquedotto Pugliese ha potuto coronare la sua aspirazione ad un futuro di prosperità e benessere” sono le parole di Nicola ee Sanctis, presidente di Aqp.
“Oggi l’acquedotto è una grande realtà industriale. Gestisce il ciclo integrato delle acque con oltre 25 mila km di reti idriche, 12mila km di fognatura, 185 depuratori, 5 impianti di potabilizzazione, producendo e immettendo in rete fino a 12mila litri al secondo di buona acqua da bere. Un quadro a cui si aggiungono gli impianti di affinamento per il riutilizzo dell’acqua trattata dai depuratori in agricoltura. Secondo una stima dell’ONU, il fabbisogno di acqua nel mondo aumenterà del 30% nei prossimi trenta anni. La vera sfida sarà assecondare le crescenti esigenze di una moderna società in continua evoluzione”, ha concluso De Sanctis.