Sono passati due anni ma l’Associazione culturale “L’Isola che Non C’è” è riuscita a ritrovare i fondi necessari per rilevare la casa del Beato Bartolo Longo. La notizia è arrivata in questi giorni e pare che la giunta regionale abbia concesso loro i 400mila euro che occorrevano per la casa del beato. La vicenda accade a Latiano, comune del brindisino e patria del Beato Bartolo Longo, fondatore e benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei.
La sua beatificazione è avvenuta nel 1980 grazie a Giovanni Paolo II e da allora anche la residenza del beato è diventata luogo di culto. L’associazione aveva solo un desiderio, quello di valorizzare l’abitazione del beato. Per questo due anni fa la soprintendenza vincolò la struttura a nome del comune e si avviò la ricerca dei fondi necessari per poterla rilevare. Tanti gli appelli fatti dai membri de L’Isola che Non C’è e si sono rivolti anche al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini e al governatore di Puglia Michele Emiliano ed al sindaco di Pompei Michele Amitrano. Finalmente l’appello è stato accolto ed è arrivata la somma necessaria per l’acquisizione della casa del Beato.
Beato Bartolo Longo, devoti da tutto il mondo
Per l’occasione il sindaco Amitrano ha indetto un consiglio comunale nella città partenopea con l’intento di svolgere, con la collaborazione dell’associazione, un progetto turistico religioso per valorizzare l’acquisizione da parte del comune della casa del Beato Bartolo Longo. Presto ci sarà quindi un piano di sviluppo per rendere la struttura fruibile per turisti e religiosi che accorreranno da tutto il mondo.
L’associazione L’Isola che Non C’è ha comunque fatto notare che molto spesso ha dovuto lottare da sola per raggiungere i traguardi desiderati, ma sono state tante le figure che durante il percorso l’hanno sostenuta, come ad esempio Albano Carrisi (a cui verrà proposta la cittadinanza onoraria), l’ex presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna e tanti altri.